

La figlia Lidia ha presenziato lo scoprimento della nuova targa per Guido Chiarelli al Parco del Valentino – Torino
Ideatori dell’iniziativa per il restauro della fontana sono: Francesco Maiolo, l’avvocato Cristian Scaramozzino e l’architetto Francesca David.
FRANCESCA LAI: articolo pubblicato su LA STAMPA di Torino – 03 Settembre 2020
https://www.lastampa.it/torino/2020/09/03/news/fontana-luminosa-al-valentino-ora-c-e-chi-vuole-restaurarla-servono-500mila-euro-1.39262122
Un’iniziativa che potrebbe fare tornare all’antico splendore l’opera di Guido Chiarelli progettata per i festeggiamenti di Italia ’61 e spenta pochi mesi dopo…
== Pubblicazioni ==
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/520/#1176 (pagine 1977-1983)
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/522/#1364 (pagine 1363-1365)
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/529/#1572 (pagine 1573-1575)
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/530/#1681/z (pagine 1683-1685)
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/531/#858 (pagine 859-862)
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/535/#226-227 (pagina 227)
http://www.inu.it/wp-content/uploads/Urbanistica_1939_2.pdf
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/536/#30 (pagine 31-32)
https://webthesis.biblio.polito.it/1208/
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/541/#100 (pagine 100-102)
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/542/#468 (pagine 469-470)
Alessandro Actis ricorda il nonno Guido Chiarelli:
D’inverno ci sono i lampioni più belli di sempre. Si accendono presto e hanno dita di luce nel buio. Ma la gente ha le mani in tasca e il passo veloce di chi non guarda.
Vorrei dunque iniziare il mio intervento con questa citazione di Fabrizio Caramagna, studioso torinese e scrittore di aforismi.
E’ un invito a guardare la nostra città sotto un’altra angolazione, la città che – quando cala la sera – si accende con la luce artistica dei lampioni.
In questa bellezza della illuminazione pubblica credeva fermamente mio nonno, Guido Chiarelli, che è stato definito il “poeta della luce”.
Dal 1928 al 1968 lavorò al Comune di Torino dove progettò e realizzò numerosi innovativi impianti di illuminazione tanto che Torino cominciò ad essere indicata dai mezzi stampa come la Ville Lumière italiana.
Tra i ricordi di famiglia, mi ha sempre colpito il fatto che mio nonno desiderava coinvolgere la moglie e figlia nel suo lavoro e la sera spesso si recavano insieme a prendere visione dei risultati ottenuti con la realizzazione dei nuovi progetti di illuminazione di tratti stradali, piazze e giardini.
Come è già stato ricordato, particolarmente significativo fu il ruolo da lui svolto durante le celebrazioni di “Italia 61”, un progetto che – come sappiamo – si rivelò un grande lavoro di équipe dove il valore identitario della città venne riscoperto, affermato e consolidato.
Proprio qui al Valentino mio nonno progettò per l’esposizione universale del 1961 l’illuminazione delle fontane e del giardino roccioso offrendo così un risvolto artistico a questo giardino voluto dall’amico Cavaliere del Lavoro Giuseppe Ratti.
Desidero dunque ringraziare tutti voi che siete intervenuti, ringrazio il Comune di Torino nella persona della sindaca Chiara Appendino e del Presidente del Consiglio Comunale Francesco Sicari, il Consigliere Comunale Federico Mensio, qui in rappresentanza del Consiglio Comunale e il Presidente della circoscrizione 8 Davide Ricca e grazie anche a tutti i membri della Commissione Comunale per la Toponomastica. A tutti dunque grazie per questa giornata di commemorazione e scoprimento della targa a ricordo delle opere realizzate in quarant’anni di lavoro da mio nonno Guido Chiarelli per rendere più bella e attraente la nostra città.
http://www.tinformanews.com/guido-chiarelli-luomo-che-illumino-torino/
Di Ermanno Eandi
Mercoledì 3 luglio alle ore 11, nei pressi del Giardino Roccioso del Parco del Valentino si terrà la cerimonia per lo scoprimento della targa in memoria di Guido Chiarelli. All’evento saranno presenti il Sindaco di Torino Chiara Appendino e il presidente del Consiglio Comunale Francesco Sicari.
Chi era Guido Chiarelli?
Guido Chiarelli fu Nisseno di nascita ma Torinese per sempre, infatti nacque a Caltanissetta nel 1902.
Iniziò gli studi all’Università di Palermo assecondando il desiderio del padre che lo voleva ingegnere minerario. Completò poi gli studi al Politecnico di Torino, seguendo però il corso di laurea in ingegneria elettrotecnica.
A partire dal 1928 fu assunto al Comune di Torino, dove lavorò per quarant’anni e dove rivestì, dal 1956 al 1968, la qualifica di capodivisione. Morì a Torino nel 1982.
Durante la sua carriera si occupò di impianti elettrici interni, impianti termici, gasdotti, orologi, semafori. Negli anni cinquanta progettò anche una colonnina luminosa segnaletica da posizionarsi alle fermate dei tram. Il suo nome però resta legato soprattutto all’illuminazione pubblica per le innovazioni da lui apportate agli impianti della città di Torino.
Un ruolo particolarmente significativo fu quello svolto durante le celebrazioni di “Italia ’61“ per il centenario dell’Unità d’Italia, quando molteplici nuovi impianti furono progettati e installati appositamente per l’occasione. La definizione di Torino come Ville Lumière italiana, che cominciava allora a circolare,[3] diventò così più che mai appropriata. Con le moderne applicazioni e le intuizioni di Guido Chiarelli, per la prima volta l’illuminazione pubblica ebbe anche un risvolto artistico, come dimostrato in particolare dalle illuminazioni delle fontane e del “giardino roccioso” al Parco del Valentino, realizzate per l’esposizione universale del 1961, avvenimento che attirò oltre 4 milioni di visitatori nella prima capitale italiana.[4] Sempre nel 1961, Guido Chiarelli realizzò il progetto di illuminazione della Mole Antonelliana, al termine dei lavori per la ricostruzione della guglia.
Nel 1958 fu insignito dell’onorificenza di Cavaliere e nel 1965 di quella di Ufficiale “al merito della Repubblica Italiana”.
Un giusto riconoscimento del Comune di Torino ad un grande uomo e un momento importante per la figlia Lidia Chiarelli che tanto ha fatto per la memoria del padre.
Importante per la biografia di Guido Chiarelli, la fonte è Wikipedia
Non è la prima volta che l’edificio progettato da Alessandro Antonelli subisce un restyling di illuminazione. È ancora Guido Chiarelli, nel ’61, a ideare un corredo di luci ispirato guarda caso a quello della torre di Gustave Eiffel. E le similitudini con Parigi non si fermano qui, dato che furono le sue intuizioni in fatto di lampioni a contribuire a dipingere Torino come la «Ville Lumière» italiana.
citazione da un articolo di Andrea Rinaldi – Corriere della Sera 24 novembre 2017
Torino: Approvata dalla Giunta Comunale la posa di una Targa commemorativa per GUIDO CHIARELLI, a ricordo della sua opera per migliorare la pubblica illuminazione della città di Torino (1928-1968).
Altri links:
https://torino.diariodelweb.it/torino/articolo/?nid=20180724-523862